sabato 27 ottobre 2007

Aggiornamento pagerank worldwide

Eccoci qua... dopo ben 6 mesi dall'ultima volta da stamattina quasi tutte le pagine in internet hanno riportato l'aggiornamento del PageRank espresso nella toolbar... Come sempre c'è chi è sceso e chi è salito.. chiaramente chi è sceso dice che il Pagerank che si vede nella toolbar non ha nessun valore, mentre invece, chi è salito stamattina è coperto da un prestigioso sorriso.. In effetti l'aggiornamento del pagerank è uno dei principali fattori di umore di un seo.

mercoledì 24 ottobre 2007

Pagerank toolbar impazzita

Quelli di Google si stanno proprio divertendo a vedere come reagisce il mondo agli scombussolamenti del pagerank! Il forumGT, uno tra i più frequentati in Italia per il webmarketing, è sceso in due puntate da Pr6 a pr4 e la home del sito di Taverniti è arrivata addirittura a 3!!! Si parla spesso di penalizzazioni di pagerank a chi vende links... anche se non si sa come quelli di Google facciano a capire, dinamicamente, quando un sito vende un link... sembra che i siti penalizzati siano solo quelli che hanno venduto effettivamente links... Io penso sempre di più ad una squadra di centinaia di operatori che girano i forum e i siti più importanti del settore e catalogano questo tipo di comportamento.. ma mi sembra oltre alla soluzione più quotabile, anche quella più dispendiosa e meno precisa... è impossibile controllare ogni sito in internet. Per adesso Giorgiotave ha snobbato l'accaduto... ma non penso gli sia passato davvero indifferente questa cosa... che ne dite?

sabato 20 ottobre 2007

Lo strapotere statistico di Google

Ecco che sul blog di Googleitalia è apparsa la lista delle parole più ricercate nel mese di settembre.

Eccole:

bora bora
analisi grammaticale
PAVAROTTI
11 settembre 2001
Iraq
modigliani
gianni celeste
iron man
the doors
festival di venezia
alzheimer
marco polo
libri usati
sean paul
isabelle caro
le sorelle mcleod
partito democratico
rugby 2007
pannelli solari
ministero istruzione

Beh... sicuramente ci sono parole che ci stupiscono.. però molte di queste parole si riferiscono a fatti di cronaca, sintomo che la notizia crea interesse anche su internet, dove molti utenti cercano informazioni aggiuntive. E' molto interessante avere a disposizione queste informazioni, ed è soprattutto affascinante dal punto di vista del marketing online, sapere quello che gli utenti cercano è la chiave per produrre contenuti nella direzione adatta. Immaginate tutto il database che google ha a disposizione di termini cercati nella sua posizione di monopolista delle query internettiane... Sono informazioni che sicuramente farebbero gola a chiunque faccia marketing... sapere quante ricerche e quali, soprattutto, si effettuano per una determinata parola chiave, qual'è quella più cercata e quella meno e via così.. Interessante

martedì 16 ottobre 2007

Finita l'era dei risultati supplementari?

Ultimamente sto notando che Google ha notevolmente depotenziato l'utilizzo dei "risultati supplementari.
Quando alcune pagine di un sito finiscono nei risultati supplementari di Google (lo riconosciamo dalla scritta “Risultati Supplementari” posta, in verde, al fianco all’url della pagina nelle serp), significa semplicemente che quella pagina google non la reputa particolarmente importante, ad esempio se ha un Page Rank basso, se ha pochi Back Link o se non è aggiornata troppo frequentemente. In poche parole quella pagina verrà tenuta al di fuori delle ricerche naturali, ma visualizzata solo in caso di serp povera o di "geniale conformità con la ricerca" nonchè "rarità assoluta". L'utilizzo di questo filtro era stato estremizzato nella prima metà del 2007 così da diventare uno spettro per tutti i webmaster o seo, che vedevano grosse percentuali dei propri siti in questa etichettatura malefica, scomoda tra l'altro anche con i clienti. Da un po' di tempo i risultati supplementari sono in netta diminuzione, la tendenza è quella di eliminare questo filtro... oppure solo di non mostrarlo con la scomoda scritta "risultati supplementari" ma di comportarsi allo stesso modo?

lunedì 15 ottobre 2007

CTR in Google Adsense

Che cos'è? che significato ha? a che cosa serve? Beh.. Il Click-through rate (CTR) (come da definizione wikipediana) è un modo per misurare il successo di una campagna pubblicitaria online. Il CTR si ottiene dividendo il numero degli utenti che hanno cliccato sulla pubblicità per il numero delle volte che il banner è stato visualizzato (impressions). Per esempio, se il banner ha avuto 100 impressions e una persona ha cliccato su di esso (click registrati), il CTR sara' dell'1%. In pratica che significa? vuol dire che gli annunci, o i banner esposti hanno capacità di attirare al click l'utente solo in maniera limitata all'1% sul numero di visualizzazioni, ogni 100 visualizzazioni un utente fa un click. Se l'annuncio, invece, diventasse più interessante e coinvolgente e, magari, fosse piazzato in una zona della pagina più visibile all'utente, probabilmente aumenterebbe l'influenza che questo esercita sul visitatore, inducendo, in via statistica, un visitatore a clickare magari 2 o 3 volte ogni 100 impressioni (visualizzazioni sulla pagina). Questo valore è molto importante poichè fornisce appunto una misurazione, in termini percentuali, del livello di interesse che un banner, un link o un annuncio, suscita nei confronti di chi ci passa davanti (il visitatore della pagina per intenderci). C'è poi da dire che il ctr è influenzato dal tipo di sito che ospita l'annuncio. Un forum o una community avrà sicuramente un ctr inferiore rispetto ad un sito di contenuti, per due ragioni, il visitatore del forum spesso è interessato solo alle discussioni del forum.. guarda meno la pubblicità o gli annunci. Inoltre l'obiettivo di un forum è quello di tenere l'utente, non di indirizzarlo fuori dal sito.. questo sarebbe controproducente.

sabato 13 ottobre 2007

Scambio Visite, sistemi autosurf

Eccoci qua su un tema importante per far comprendere l'inutilità dei sistemi di scambio visite automatici che girano in internet. Nonostante anche io abbia promosso tempo fa il sito http://www.scambiovisitegratis.com/ che avevo creato e che è arrivato in altissimo su Google con scambio visite, visite gratis, autosurf e altre key di settore, devo smentirne l'utilità. Questi sistemi servono solo al fine di portare visite e alzare le statistiche di visita dei siti internet che si iscrivono, ma non hanno nessun legame con termini come conversioni o richieste di informazioni. Questi sistemi, tuttavia, hanno riscontrato diverso successo tempo addietro... quando riuscivano (e forse qualcuno ci riesce ancora oggi, anche con la più elevata consapevolezza che ha la gente) a vendere le visite a webmasters. Il settore comunque fortunatamente è in declino!

Come valutare un nome a dominio

In Italia la cultura della valutazione dei siti internet è ancora molto arretrata rispetto ad altri stati dove i marketplaces sono molto più frequentati e le speculazioni sui nomi a dominio sono molto frequenti. Per valutare un dominio in Italia bisogna tenere conto di diverse peculiarità... ad esempio il pagerank sulla toolbar (sulla base del quale si vendono, a discapito della reale meritocraticità) i link in uscita presenti e vincolati.. l'anzianità del dominio, il nome a dominio in termini di facilità di ricordarlo, l'unicità dei contenuti.. i link ad alto trust in entrata ed altre piccole cose come la graficità.. le percentuali di referall....(richiesta diretta o search engine...). Importante è la mission del sito.. se sia divulgativo o finalizzato al guadagno tramite vendita links o banner Adsense o altro.. Particolare valore hanno le informazioni riguardo le visite uniche, le pagine viste ed il trand di crescita del sito nonchè la sua stabilità nel tempo.. in caso di mancate condizioni particolari che potrebbero averla pregiudicata in maniera benigna e senza comprometterne trust o altro... E' comunque in partenza anche in Italia, anche per i continui investimenti che arrivano da compagnie estere, il mercato dei siti in vendita. Ci sono individui che si occupano di fare anche mediazioni tra acquirenti e venditori grazie a proprie conoscenze visto che in Italia, come già detto, non ci sono marketplace grossi come in America o altri paesi...

venerdì 12 ottobre 2007

TrustRank, un filtro del pagerank?

Su wikipedia troviamo una definizione di TrustRank:

Il Trust Rank ha lo scopo di aiutare nella classificazione di una pagina o sito web, attraverso un processo che prevede diverse fasi:
1) l’algoritmo seleziona un gruppo di pagine delle quali non è chiaro lo “spam status”, chiamate seed;
2) un esperto umano esamina le pagine e comunica all’algoritmo quali possono essere definite spam (bad pages) e quali no (good pages);
3) l’algoritmo infine identifica le altre pagine sulle basi della precedente classificazione umana.

In poche parole il TrustRank valuta la validità di un documento linkante e ne definisce, qualora questa sia spammosa, la limitazione di pagerank da trasmettere... Ora.. il web ha un'evoluzione talmente veloce che spesso questi "operatori umani" non riuscono a gestire in tempo reale... Cosa ne pensate? si può definiere il TrustRank come un filtro del PageRank in fase di applicazione?

Alice e ricerca: 10% di Google

Alice, o Virgilio, è sicuramente una realtà molto importante del panorama web italiano. Dalle loro pagine arrivano utenti... in maniera statistica... per il 10% di quelli che arrivano da Google... Questa realtà è importante da sottolineare per dare l'idea di quanto questo sito giri al giorno d'oggi, quanta gente ci passa e quanto è popolare. Nonostante i risultati di ricerca siano identici a quelli che mostra Google, molte persone preferiscono cercare attraverso il tutto italiano (almeno all'apparenza) Virgilio (o Alice) che dir si voglia. Avete gli stessi dati? Per i siti che monitoro, e sono diversi, è così;)

Quanto è importante avere tanto testo...

Non solo per le keywords che in questo vengono contenute, ma sono convinto che sia una variabile importantissima nel calcolo delle SERPS per una data ricerca. Cioè, penso che proprio il numero di parole che compaiono in una pagina internet siano prese e inserite qua o la nell'algoritmo che determina le posizioni su un dataceter di Google. Tutto questo lo dico sulla base di mie esperienze pregresse, nelle quali mi è capitato di dover posizionare un sito con poco testo... ho in qualche caso anche senza testo in assoluto... non a caso non appena abbiamo inserito del buon testo sotto il contenuto insondabile le posizioni sono repentinamente salite... come se avessimo premuto il tasto di un ascensore... e non solo... quelle posizioni non sono più state perse. E' chiaro che un motore di ricerca cercherà di promuovere di più un sito in cui ci siano tanti contenuti.. tanto testo interessante e a tema... che possa fornire all'utente un quadro informativo riguardo a quello che sta cercando completo... senza lasciargli altri dubbi o perlomeno limitandoli all'osso. Il testo, quindi, non ha solo la funzione di keyword basement ma è... secondo me... un elemento essenziale per qualsiasi posizionamento.. sia parlando di classifica in SERP che in termini di stabilità del risultato.

La puzza di Seo

Puzza i SEO... beh quantomeno divertente come nome... Con questo termine si definisce l'insieme degli indizi che un SEO lascia sul suo sito e dai quali si può comprendere se esiste un lavoro di posizionamento "artificiale" alle spalle oppure no. Il SEO, inquanto tale, puzza, e puzza pure tanto... Io stesso.. guardando un qualsiasi sito internet, sono in grado di stabilire con certezza se quel sito vive di risultati naturali oppure indotti... portati da un'azione di posizionamento di qualche tecnico alle spalle. Un'area per lo scambio links... oppure siti partners... oppure links consigliati... o cose di questo genere... portano a credere che ci sia già una serie di scambi links al fine del posizionamento e non dettati dal voto positivo di un webmaster bla bla bla ... Se poi questi links compaiono nella forma "anchor text molto keywords" sicuramente i nostri sospetti aumentano. Altri fattori da analizzare per comprendere questa cosa possono essere la presenza di keywords ripetute forzatamente o altro... Ora... il problema è capire se questi indizzi possono portare.. qualora scoperti da un motore di ricerca... a penalizzazioni. Se qualcuno ha esperienze può comunicarcele qui...

Adsense, lo metto?

Innanzitutto, come funziona Adsense di Google? Esso è sicurmante la campagna di payperclick più grossa ed utilizzata al mondo, ed il suo primato continua a consolidarsi, sia perchè è quella che, in fase di test, remunera di più delle altre, sia perchè offre tante opzioni di personalizzazione dei banner pubbliciatari eccetera. Per capire quale sia il meccanismo intrisneco di Google Adsense ed il suo risvolto su Adwords vi segnalo questo post, dove ho già fatto questo ragionamento. Ora, molti webmasters pubblicano annunci adsense sulle loro pagine, vogliono che quello che magari hanno creato con passione come un sito personale o un piccolo portalino tematico cominci a rendere economicamente e a fruttargli, quindi, finalmente, il ripagamento al loro sforzo... Google Adsense, tuttavia, è una realtà che remunera sì con precisione, ma il guadagno inizia ad essere consistente solo se si ottimizza un sito con alti numeri in termini di pagine viste e visitatori unici. Un sito di dieci pagine web con 5 unici al giorno non può sperare di guadagnare con Adsense, forse è controproducente fino inserirlo nelle pagine poichè potrebbe deviare quei pochi utenti che ci sono verso altri siti. Inoltre Google Adsense inizia ad inviare bonifici quando arrivi alla soglia minima di 100 dollari, molti siti a questa somma non ci arrivano mai, quindi il mio consiglio è quello di non regalare soldi a Google, e buttare via visite... installate adsense solo se veramente potrà servire ;)

Metatag Keywords

Indico in questo post quanto sia inutile indicare un contenuto nel metatag keywords inserito nella sezione head di una pagina web. Un tempo, ormai 12-15 anni fa... i primi pionieri del web... realizzarono degli standard per le esigenze che cerano in quel periodo, non conoscevano ancora la potenzialità del posizonamento e non avrebbero mai immaginato quali tecniche algoritmiche si sarebbero sviluppate intorno al discorso dell'indicizzazione e, decisero, di inserire la possibilità di specificare, inserendo un metatag, le parole chiave con cui quel sito doveva essere trovato. Chiaramente tutto questo sistema semplicistico venne attaccato dalle prime mosse di spam che vi furono e davanti agli occhi di tutti rese il sistema del meta keywords fu sorpassato. E' quindi al giorno d'oggi... ma già da qualche tempo... inutile inserire il meta keywords nella sezione title ribadisco... in quanto questo viene semplicemente ignorato. E' invece impotante prestare attenzione al meta description, attenzione, non ai fini del posizionamento ma per motivi di conversione di serp in click come ho spiegato in questo post
poco tempo fa!

Che bello, siamo sempre più in televisione

Sono proprio contento, la televisione utilizza internet, i telegiornali utilizzano internet, tanti utilizzano internet e sempre di più. Le cartine che vengono mostrate sui tg sono spesso tratte da Google maps o dallo stesso servizio della microsoft. Spesso si vedono stampate di pagine web con informazioni, con immagini, con giudizi. I telegiornali vivono su internet al giorno d'oggi. Spesse volte ho visto i video di youtube.. spesso si parla di secondlife... una vera grossa pubblicità per noi del settore, e la crescita di interesse comunque si registra. Google è sempre più nominato, sta divendo un sinonimo di internet.. tutto questo è pubblicizzare il nostro settore, è creare quella ritornanza del nome rete, internet nella mente delle persone. Questo le spinge ad avvicinarsi a questa realtà di informazione, speriamo che continui ;)

giovedì 11 ottobre 2007

L'importanza del meta description

Il metatag description, inserito nella sezione head del codice html di una pagina web non ha nessun tipo di rilevanza in fase di posizionamento di una pagina internet, tuttavia ha seria influenza sulla conversione del posizionamento in click reale. Innanzitutto il meta description è quel testo che viene solitamente visualizzato sotto il titolo della pagina nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca e quindi influisce sull'utente attivamente, dal momento che risulta una piccola anticipazione del contenuto del sito. E' bene che ogni pagina del sito internet abbia un proprio meta description personalizzato e creto ad hoc per l'occasione. Gli utenti, spesso, quando effettuano una ricerca non si limitano a visitare tutti i risultati trovati partendo dal primo e scendendo via via verso il basso, ma per prima cosa leggono le descriptions dei primi siti visualizzati e, insieme alla rilevanza riscontrata col title, clickano su quello che risulta più interessante. Solitamente la linea di tendenza è quella che utenti che hanno meno dimestichezza nella navigazione in internet seguano l'ordine di visualizzazione dei risultati nella consultazione dei contenuti mostrati nella SERP, mentre utenti più abili solitamente discriminano molto rispetto alle piccole anteprime fornite da title e description di un risultato.

Scegliere un buon contratto di posizionamento

Per valutare la validità in termini economici e progettistici di un'opera SEO per il proprio sito web bisogna prestare attenzione a diversi precisi punti: La proposta deve esplicitare le tempistiche di riuscita del progetto, nessuno può promettervi un posizionamento completo e organico in due giorni, non esiste proprio, un posizionamento necessita di almeno 7-10 giorni per i primi risultati, di 30 giorni per un consolidamento e 60 giorni per dirsi quasi definitivo. Inoltre, il posizionamento non rimane a vita... ha bisogno di una gestione costante, quindi è importante valutare bene la presenza di un costo di gestione e mantenimento delle posizioni acquisite nel tempo. Esistono inoltre dei contratti, come ad esempio quelli che propongo io, che hanno la clausola "paghi quando hai i risultati" e cioè prevedono che se il cliente non ha il risultato non paghi assolutamente il lavoro svolto. Questo tipo di contratti danno la garanzia di serietà da parte di chi effettua il lavoro e la promozione. Una buona proposta di posizionamento deve prevedere anche l'indicazione delle metodologie di lavoro e specificare che non userà tecniche proibite o di spamming che nel periodo medio lungo potrebbero portare a penalizzazioni ed al ban di Google.

Adwords e Adsense: realtà parallele.

Una delle più famose campagne pubblicitarie online per payperclick è adwords di Google. Questa campagna permette ad un'azienda di acquistare delle visite mirate direttamente da Google, facendosi posizionare nella colonna dei link sponsorizzati a destra delle serps naturali in modo che gli utenti visualizzino anche quel risultato e clickino su quel link. Attraverso questo passaggio Google porta una visita mirata (poichè l'utente direzionato stava cercando una parola chiave affine al sito aziendale) al sito della ditta inserzionista stess creando un potenziale cliente. L'azienda corrisponde a Google una remunerazione più o meno alta a Google per ogni click a dipendere dalla concorrenzialità di quella parola chiave il cui prezzo è regolato dalla domanda e l'offerta di quelle inserzioni in quel settore in internet. Google, comunque, con le sole ricerche effettuate non riuscirebbe a soddisfare la domanda di click che riceve, sfrutta allora un'altro circuito sempre di sua ideazione chiamato "campagna Adsense". Attraverso questa campagna Google offre la possibilità a chiunque abbia un sito internet, di inservici un codice speciale, che, ogni volta che viene caricata una pagina, darà vita ad una serie di collegamenti sponsorizzati che non sono altro che quelli ai siti delle aziende inserzioniste. La tematicità dei links è sempre rispettata perchè lo speciale codice fornito con il programma Adsense fa sì che gli annunci visualizzati risultino contestuali al contenuto della pagina che li ospita, visualizzando ad esempio su una pagina che parla di moto, annunci inerenti al motociclismo o all'acquisto o vendita di moto e su un sito di ricette di cucina annunci inerenti alla vendita di libri di cucina, utensili per le preparazioni o altro. Grazie a questo procedimento Google riesce a soddisfare, sebbene non in maniera completa, questa domanda di visibilità che riceve dalle aziende. Il webmaster che si iscrive alla campagna Adsense si vedrà riconosciuta una provvigione sul click generato che dipenderà sempre da settore a settore e da domanda e offerta quindi.

Rapidità di diffusione di informazioni

Un'aspetto molto interessante di internet è la rapidità con cui è possibile trasmettere informazioni. Un'email o una conversazione in chat favoriscono lo scambio di dati e informazioni in tempo reale in tutto il mondo, da Roma a NewYork, da Shangaii a San Francisco, in un istante. Informazioni che viaggiano alla velocità della luce sono la base per un mondo globalizzato, dove le barriere spazio temporali sono uno stupido limite alla volontà di comunicare e conoscere nuove realtà, commerciali e non, che forniscano condizioni favorevoli ed innovative. Spedire un'email è un gesto semplicissimo, economico, veloce ed anche confidenziale. La posta cartacea è ormai oggi, nella grande maggioranza dei casi, sostituita dall posta elettronica per la facile implementazione di questo mezzo.

Internet come servizio al cliente

Il sito internet, oltre che ad un qualcosa che serve per trovare nuovi clienti, è sempre un servizio che si presta ai propri clienti, fornendogli possibilità multimediali di osservazione dei propri prodotti, la capacità di valutare le caratteristiche degli stessi e l'opzione di interagire con i vari servizi aziendali direttamente dalla poltrona di casa nelle maniere più disparate. Un semplice modulo di richiesta informazioni online è molto comodo per qualsiasi cliente che voglia entrare in contatto con l'azienda, che voglia richiedere preventivi o altro. L'interattività fornita da internet è al giorno d'oggi molto potente: permette di cambiare colore o forma in tempo reale ad un oggetto, vederselo ruotare davanti a 360° e di ingrandirne i dettagli, trovarne i pregi ed i difetti laddove ce ne siano e questo per un utente è sinonimo di qualità. La realizzazione di siti internet interattivi è sicuramente, oltre ad un comodo strumento di analisi per il clente, una forma di garanzia qualitativa dei prodotti venduti. Inoltre, man mano che il tempo passa e che la massa si affida sempre di più all'universo internettiano, non essere presenti in maniera seria e professionale, nonchè visibile, fornisce enormi limitazioni all'azienda stessa, che potrebbe vedersi scavalcata da concorrenti che, invece, utilizzano anche questa realtà di marketing.

La firma nei forum, serve?

Cos'è, prima di tutto, la firma in un forum? Beh, la maggiorparte dei forum che si trovano in internet danno la possibilità di inserire, al di sotto di ogni post, una firma e cioè una serie di parole per presentarsi, darsi un tono, far capire chi si è. In queste firme, spesso, vi è la possibilità di inserire links verso le proprie home pages o altri siti che si voglio indicare come proprie creazioni o comunque solo pubblicizzare. La firma, di fatto, è un link che da un sito (forum), punta verso un altro sito (in sostanza chiamiamolo backlink). Le firme nei forum sono uno stratagemma sia per chi fa posizionamento ma anche per chi gestisce forum. I primi si iscrivono ai vari forum e lasciano dei messaggi.. magari solo tre o quattro.. pur di avere un link su un sito magari con alto pagerank e trustrank e magari in una sezione a tema. I secondi, bene o male, creano iscritti al forum che comunque lasciano dei messaggi ed anche sensati visto che le spammate esplicite vengono spesso cancellate dai moderatori o dagli amministratori dei forum. E' consigliabile, per chi voglia ottimizzare i benefici di una firma in termini di posizionamento, mischiarla con una piccola frase, in sostanza con altre parole, al fine di rendere ancora più tematizzato il collegamento e fargli passare più trustrank.

Molti forum, però, limitano la lunghezza della firma in uno specificato numero di caratteri e/o di collegamenti che si ha la possibilità di inserire per evitare che le proprie pagine diventino quelle di una vera e propria linkfarm.

Landing Page e Doorway, sostanziali differenze

Ecco le definizioni come appaiono su Wikipedia:

Doorway
Doorway pages are web pages that are created for spamdexing, this is, for spamming the index of a search engine by inserting results for particular phrases with the purpose of sending you to a different page. They are also known as bridge pages, portal pages, zebra pages (a humorous arbitrary coinage by Jill Whalen of High Rankings Advisor), jump pages, gateway pages, entry pages and by other names. Doorway pages that redirect visitors without their knowledge use some form of cloaking

Landing Page
In online marketing a landing page, sometimes known as a lead capture page, is the page that appears when a potential customer clicks on an advertisement or a search-engine result link. The page will usually display content that is a logical extension of the advertisement or link, and that is optimized to feature specific keywords or phrases for indexing by search engines.

Sono sostanzialmente due tecniche di spinta per delle pagine internet in qualità di visite e posizionamento in serp con la differenza che la doorway è spammosa mentre la landing page (aggiungo alternativa) non lo è per niente. Per creare una doorway si predispone in un dominio esterno al proprio sito un file ottimizzato per determinate parole chiave, sostanzialmente simili ma differenti da quelle per cui è ottimizzata l'homepage del sito. Dalla doorway, poi, si fa partire un redirect che reinderizza l'utente alla pagina principale. Con una landing page, invece, si crea una pagina su un dominio differente, sempre ottimizzata per delle parole chiave affini, e posizionata per quelle, e poi si invita l'utente a trasferirsi al sito principale ma con semplici e normalissimi links testuali. Utilizzando la doorway il Seo rischia il ban della doorway, utilizzando la landing invece trae solo dei vantaggi in termini di posizionamento.

Eventi esterni: quanto influiscono sulle visite?

Gli eventi esterni, quelli della vita quotidiana, di tutti i giorni, come un grosso avvenimento o una disgrazia possono modificare in maniera sostanziale le visite di una pagina provenienti dai motori di ricerca. Ad esempio, quando un calciatore famoso tempo fa si infortunò il femore, ricordo che il webmaster del sito primo con la parola "femore" aveva notato un'incremento del duecento percento delle ricerche per la parola "femore" nella giornata successiva all'evento. Beh, un'altra cosa da sottolineare è il cambiamento in negativo in quasi tutti i settori del numero di visite nei week-end (quando c'è meno gente su internet), ed il sostanziale declino delle visite in molti settori nel periodo estivo, con la gente la mare e le scuole chiuse. Su diversi siti, quest'anno, al primo giorno di scuola ho notato un incremento del trenta-quaranta percento delle visite che si mantengono costanti ora. Ci sono anche operatori che in previsione del Natale creano una pagina ottimizzata per "regali di natale 2008" oppure "feste 2008" o altre, sapendo che le ricerche in quel periodo dell'anno per quelle parole aumenteranno sicuramente e porteranno magari diversi nuovi visitatori sul proprio sito che possono cliccare sulle pubblicità a payperclick o magari essere anche interessati al target del proprio sito.

Turismo online, un settore molto inflazionato

E' sicuramente uno dei settori più combattuti e con più concorrenti che il web internazionale conosca al giorno d'oggi. Grazie alla semplicità di utilizza e comodità d'uso che gli utenti già da qualche anno sperimentano nell'organizzazione di tour e vacanze, l'ecommerce di camere d'albergo, appartamenti in affitto eccetera è ormai uno dei settori più sviluppati. Tra l'altro è un settore molto redditizio, dal momento che la realtà degli albergatori ha accettato senza problemi intervento di internet nel proprio business, riconoscendone fin da subito i vantaggi e la convenienza. Vi sono strutture alberghiere che al giorno d'oggi vivono solo (o quasi) di webmarketing. Il turismo, graziea tutte queste peculiarità, è un settore molto ostico da affrontare per qualsiasi SEO che si affaccia con un progetto nuovo, dal momento che grosse società hanno investito da anni capitali ingenti per il posizionamento ed il webmarketing a target turistico. Io nel mio piccolo ho fatto un test di posizionamento e ho trovato diverse difficoltà ma alla fine sono riuscito a posizionare Cerca Hotel e Ricerca Hotel con il sito http://www.hotelricerca.com/ . Il turismo comunque è un settore dove anche l'acquisto di links è molto inflazionato a confronto con altri settori. Il link turistico costa di più, molto di più, e i siti tosti sono molto parsimoniosi e spesso non vogliono cederne, giustamente questo rinforzerebbe la concorrenza. Anche il sito di un albergo locale solitamente trova difficoltà a posizionarsi anche per keywords come "hotel+località" (poi dipende dalla fama della località), perchè scavalcato dai soliti portaloni con Pagerank e posizionamenti da urlo

Un elemento fondamentale per il posizionamento: il title

Il title della pagina internet è un'elemento importantissimo ai fini del posizionamento. Per prima cosa in una serp senza tanti risultati basta la keyword nel title perchè quella pagina si posizioni magari già relativamente bene. E' importantissimo che le pagine interne, oltre alla home che solitamente è fortemente spinta con linkbuilding, abbiano title differenziati il più possibile tra di loro, questo fa si che entrino pù difficilmente nei risultati supplementari e che si posizionino organicamente nelle serps anche solo eredtando pagerank dai link interni al sito stesso. La principale peculiarità dei title delle pagine internet è quella di voler cotenere troppe keywords ;) . Qui il SEO deve operare delle scelte: un titolo troppo lungo "leva" forza alla singola keyword, anche se tende a posizionarne di più. La soluzione è la seguente: se si intende lavorare su una parola chiave sola per quella pagina conviene inserire la parola chiave precisa, che dà maggiore conformità e concernenza alla pagina, se, invece, si mira a posizionare diverse parole con magari la possibilità di interlacciarle con congiunzioni una con l'altra è bene inserirne diverse e tra di loro anche le particelle grammaticali che si valutano di forte utilità poichè contenute nelle ricerche degli utenti.

Un consiglio: domini di terzo livello

Per dominio di terzo livello s'intende un dominio nella forma: terzolivello.nomesito.com
Hanno un vantaggio formidabile: sebbene Google sappia che questi appartengono e sono comunque collegati a nomesito.com, essi vengono trattati in maniera anomala. Prima di tutta la keyword da posizionare, se si trova nel terzo livello, è molto più forte piuttosto che se si trova in una directory del dominio (es. nomesito.com/nomedirectory/), in seconda analisi è più facile da utilizzare al fine di compiere scambi links o segnalazioni a webdirectories perchè viene spesso accettato come un sito vero e proprio, mentre la sottodirectory spesso scoraggia. La cosa più sorprendente è però che Google, in fase di preparazione serp, non limiterà, qualora trovi riscontro per la ricerca effettuata, il numero di risultati da visualizzare a due, ma, al contrario, li tratterà come risultati differenti, visualizzando anche trenta sottodomini dello stesso dominio per la stessa ricerca. Ecco un esempio: http://www.google.it/search?q=hostess&hl=it&start=50&sa=N

In definitiva il terzo livello ha sicuramente delle buone qualità che vanno sapute sfruttare e che lo fanno spesso preferire ad altre tecniche di keybuilding.

mercoledì 10 ottobre 2007

Un sito internet vincente

Abbiamo detto che più che l’estetica e la grafica in un sito internet contano i contenuti. D’altra parte mi piace definire il sito internet come un “volantino interattivo” e quindi è prettamente importante che il nostro “pieghevole” sia forte dal punto di vista della comunicatività e del messaggio, chiaro e di facile interpretazione. La cosa interessante è che il volantino può trasformarsi in un catalogo online interattivo, un mezzo di richiesta informazioni o tanto altro. L’importante è che la struttura ed i contenuti del sito vengano impostati in maniera congeniale ed intuitiva e di facile navigazione da parte degli utenti, quali, non sempre sono in grado o accettano di spendere tempo per decifrare contenuti astratti e architetture complesse all’interno del sito. Il sito internet deve conquistare fiducia dell’utente, presentarsi comunque in maniera professionale, e cercare di fornire tutte le informazioni necessarie ad accrescere il desiderio dell’acquisto del prodotto nell’utente. Le varie tecniche di layout building (creazione della struttura grafica della pagina e di disposizione dei contenuti) devono tenere conto sia delle esigenze grafiche e logiche di disposizione degli oggetti, sia dell’ottimizzazione in termini SEO (rivolta cioè ai motori di ricerca) delle pagine, in quanto il posizionamento nelle ricerche deriva sia di elementi off-page (esterni alla pagina) come i backlinks (link da altri documenti al nostro) che di elementi onpage (disposizione dei contenuti, parole chiave nel titole della pagina e forte presenza di testo tematizzato).

E-commerce e Os-commerce

Per e-commerce in ambito prettamente “internettiano” si intende un sito internet organizzato al fine di promuovere la commercializzazione di un prodotto o un servizio agli utenti del web. L’e-commerce si compone solitamente di sezioni ritornanti come l’Homepage (pagina iniziale e principale), La Mission, Linea Prodotti, Informazioni geografiche di localizzazione dell’azienda e pagina contatti. Questa struttura può comunque essere implementata in qualsiasi modo al fine di fornire informazioni aggiuntive o interattività al sistema. Nello specifico un e-commerce si definisce os-commerce quando compare la possibilità di visionare un carrello elettronico nel quale si è in grado di inserire i prodotti esposti nel sito internet e spesso anche di pagarli direttamente con carta di credito o comunque di inviare l’ordine. Spesso il fatto che i pagamenti online siano soggetti ad attacchi di phishing, se non processati in maniera sicura, scoraggia l’installazione di strumenti multimediali di questa potenza e si preferisce utilizzare l’e-commerce di base come strumento di promozione finalizzato al contatto diretto via e-mail o telefonico con l’azienda finalizzato all’accordarsi sugli ordini o quant’altro. Tuttavia esistono diversi strumenti di intermediazione finanziaria online (i più diffusi paypal e e-pos Banca Sella in Italia) che hanno a parere generale la sufficiente affidabilità e sicurezza per essere sfruttati senza problemi né pericoli dai commercianti e dai propri clienti. Un altro pregio di un buon e-commerce è il fatto che esso allarga vertiginosamente il bacino di utenza di un’azienda diffondendo le informazioni sui prodotti in maniera istantanea senza limiti geografici né temporali. E’ facile che un’azienda situata in una realtà locale, promossa con un buon e-commerce, si trovi, qualora lo desideri, ad affrontare realtà geografiche, in termini di bacino di utenza, considerevolmente più espanse rispetto a quelle precedenti. Questo perché le informazioni racchiuse nell’e-commerce risultano reperibili sia in Piemonte che in Sicilia che, se magari il sito è tradotto in lingua straniera, in Spagna o Giappone ed in qualsiasi parte del globo. I sistemi os-commerce presenti oggi danno la possibilità al commerciante, senza alcuna particolare conoscenza informatica, di aggiornare il proprio catalogo online attraverso comodi pannelli di controllo e gestione, detti Content Management System (sistema di amministrazione dei contenuti) che permettono il rapido inserimento dei prodotti, modifica delle informazioni, rimozione di contenuti e quant’altro.

Monitorare le visite: una fase importantissima!

Monitorare le visite di un sito intenet è molto importante, ci dà l'idea di cosa cercano gli utenti, di cosa forse desidererebbero trovare in maniera più definita di quella in cui offriamo degli argomenti all'interno del nostro sito. Le statistiche ci danno l'idea di quali siano i trand di visita, quali i refererrs di traffico: motori di ricerca, siti, richiesta diretta dell'utente tramite browser. Tutto questo può farci riflettere sul traffico che genera il nostro sito e capire su dove bisogna lavorare maggiormente. Molti strumenti di statistica nei siti web hanno anche servizi che tracciano i percorsi di visita degli utenti all'interno del sito web stesso, dandoci informazioni sulle pagine visitate, sui tempi di pausa all'interno di un sito e anche sul percorso intero che un utente compie all'interno del sito. Da queste importanti informazioni possiamo capire quali siano le aree di maggiore interesse del nostro sito e quali sono trascurate, magari perchè il link a quella sezione è poco visibile, non è invitante, non si fa notare. Molti strumenti di tracking permettono inoltre di monitorare da che zone del mondo provengono i nostri utenti tramite servizi di geolocation molto utili, per capire se è il caso di creare sezioni tradotte in lingue straniere nel nostro sito oppure se tutto ciò non è necessario.

Pagerank generico e Pagerank per parola chiave

Esistono due tipi di Pagerank: uno generico o totale e uno specifico per parole chiave. Il pagerank specifico è quello che viene presentato da Google nella così detta toolbar, ma di concreto è un'entità nascosta, che non serve a niente; quello che serve è il pagerank per parola chiave! Il pagerank generale di un sito internet tiene conto dei vari pagerank che un documento internet può vantare per singola parola chiave ma non dà l'idea di posizionamento. Il pagerank per singola parola chiave è invece quel pagerank assegnato attraverso le anchor (testo dei links) dei collegamenti in entrata e interni al sito, oppure attraverso l'attributo alt del tag img o ancora testo intorno al link o correlato. Ad esempio: cento links con la scritta "cane" da siti ad alto pagerank a tema daranno un forte pagerank per la parola "cane", probabilmente il nostro sito sarà ben posizionato per quella parola ma questo non è il pagerank generale del sito, che tiene conto anche di tanti altri pagerank per chi linka ad esempio il nostro sito con la parola "cuccia per cane" oppure con l'url del sito stesso o in altri modi. E' importante per un posizionamento organico indicare comunque nell'anchor dei links portati in entrata la chiave che si vuole posizionare ed è altresì utile mischiarla con del testo a tema.

Indicizzazione e Posizionamento, due elementi ben distinti

Spesso si sentono pronunciare o si leggono questi due termini: Indicizzazione e Posizionamento. Per indicizzazione si intende il processo con cui un motore di ricerca inserisce un documento nel proprio indice e lo predispone all'attività di esame in fase di ricerca. Per posizionamento si intende il ranking di un documento in una ricerca in fase di esposizione dei risultati. Per essere posizionati è necessario essere indicizzati, ma se si è indicizzati non è detto che si sia anche posizionati. L'indicizzazione avviene in maniera automatica e piuttosto celere senza bisogno di grandi sforzi: è necessario solo che all'interno di internet si trovi un collegamento che punta al documento da indicizzare. Il posizionamento è un processo più macchinoso e lento, atto a sfruttare le dinamiche di approvvigionamento backlinks e l'ottimizzazione delle risorse onpage (titolo, testo, immagini eccetera). Nel caso di Google, per capire se un documento sia indicizzato o meno è sufficiente effettuare una ricerca con la formula site:nomedominio.ect, in questo modo verrà restituita una serie di risultati pari a tutti i documenti appartenenti a nomedominio.ect. La velocità di indicizzazione di un sito internet dipende anche dal numero di links in entrata che questo sito vanta: più links in entrata si hanno più Googlebot passerà per il nostro sito e quindi avrà più possibilità di trovare nuovi documenti e nuove pagine.

CSS e W3C, un obbligo?

No! assolutamente no! i css per la formattazione del testo e per la disposizione dei contenuti scritti con validazione del w3c (world wide web consortium) non sono assolutamente un obbligo per lo sviluppatore ai fini del posizionamento come spesso si legge, ecco a cosa servono: Scrivere css per una pagina o un sito web è sicuramente comodo dal punto di vista della comodità di aggiornamento del sito, grazie ai css è possibile (soprattutto collocandoli in un file esterno .css) modificare un'intero sito internet con una semplice modifica nel codice del css. Seguendo le regole del w3c si fa in modo che (quasi sempre) non ci siano differenze di visualizzazione tra diversi browser: IExplorer, Firefox, Opera eccetera da parte degli utenti ma anche un codice non validato spesso non dà differenze di visualizzazione. Per tornare in argomento con il titolo del post la validazione dei documenti non ha alcuna concordanza con il posizionamento delle pagine internet nelle ricerche. I motori di ricerca hanno dei robots talmente potenti che assolutamente non hanno nessun problema a digerire gli "errori" di scrittura del codice. Dalla pagina sostanzialmente estrapolano: tag TITLE e testo (con tutti i link presenti), le immagini con gli attributi alt e poco altro ai fini del posizionamento della pagina stessa. Per questo, una pagina non validata non ha nessuna difficoltà a posizionarsi.

Pagerank Toolbar Export

Una delle cose più importanti nella vita di chi fa webmarketing. Il pagerank toolbar Export non è altro che l'esportazione del valore di pagerank di un documento in internet, traslato su una scala da uno a dieci, nella barretta verde della toolbar di Google. Sì, è vero, il manuale del buon SEO dice che quell'odiosa barretta verde che da mesi non si muove non indica niente, non è un valore del sito misurato e per cui esultare quando avanza o piangere quando scende, la toolbar indica un semplicissimo valore variabile generale e generico che non dà grandi indicazzioni sul posizionamento. Questo il manuale, la realtà però dice: il sito con pagerank alto vende tanti links e guadagna, il sito con pagerank alto fa tanti e belli scambi links, il sito con pagerank alto ha più valore nei marketplaces world wide eccetera eccetera. Tutta questa potenza viene affidata a pagerank in quanto questo è uno dei pochi strumenti che consente ad un operatore in internet di valutare un sito in maniera rapida anche se non molto precisa. Non ci è dato vedere un elenco preciso dei links in entrata di un determinato documento, non ci è dato di sapere quanto quei links rimarranno, non ci è dato sapere quanti links sono spontanei o comprati o scambiati, non sappiamo se il sito è retto da un network o altro, allora preferiamo affidarci al mio amico "pagerank sulla toolbar" e ne siamo obbligati, tralatro. Non rompete quindi, amici di Google, se attendiamo con tanta ansia l'export che dovrebbe oramai arrivare, dateci altri strumenti per le nostre opere di scambio e e-trading. ;)

Scambio links e linktrading: le armi di Google

Un mostro, dei mostri, evitiamoli vi prego! E’ una droga, ti fanno stare bene in poco tempo, ma portano al declino e al dolore. Questo è quello che si legge su tutti (o quasi) i post nei vari blog o forum del settore, quello che i seguaci nascosti di Google cercano di trasmetterci. Tutte cazzate! Sono tutte cazzate! Forza scambio link, forza linktrading, forza e lunga vita a tutto ciò. Senza di queste cose il mio/nostro lavoro no esisterebbe, non ci sarebbe possibilità di espandersi, di ampliarsi, di tirarsi fuori dal nulla. Lo scambio link e l’acquisto/vendita di links è se non l’UNICO, è uno dei pochi metodi per uscire dal vuoto. Non è vero che un link reciproco inibisce il pagerank passato dal back link in entrata. Non è vero che un link acquistato causa penalizzazioni, non è vero niente. Semplicemente (e forse) uno scambio link fa in modo di ricevere meno pagerank e di darne a propria volta di meno al sito collaboratore. La vendita di link non può essere scoperta in nessun modo, a meno che non la si segnali a GG direttamente ma vuole dire che si è scemi. Tutto il resto è terrorismo mediatico, diffusione di terrori esposti da amici intimi e magari pseudosoci di Google! Il SEO non può amare Google, il SEO nutre una sorta di odio verso Google, vuole fregarlo, essere più forte di lui, fargli capire che anche noi abbiamo scoperto che il pagerank è una cazzata spiegato come lo spiegano sulle loro pagin. il pagerank fa sì che escano fuori tanti asini che vendono e scambiano links e che investano soldi e denaro in queste operazioni. In realtà la verità è un’altra, il sogno di un internet meritocratico è una cazzata, internet funziona a suffragio censitario, funziona come tutte le cose funzionano al mondo, chi ha pìu risorse (soldi) vince. Ma chi investe tanto, sicuramente investe su un progetto su cui a sua volta ha già investito molto in fase di sviluppo, in un progetto valido (non sempre ma se ci pensiamo nella maggior parte dei casi è così) che merita di essere visto, e tutto ciò fa sì che chi investe di più lo faccia a ragione, a merito comunque e che meriti appunto di essere davanti agli altri poveracci. Guarda caso le ricerche funzionano e funzionano bene in termini i restituzione di risultati congrui. Questo è Pagerank, questo è Google, un “furbo” che vive sugli scambi links e sul linktrading, ma finge di odiarli.

Google: dio o dittatore

E’ nel Pagerank che risiede la forza vera di Google, quello che fa in modo che i risultati delle ricerche effettuate su Google centrino di più le aspettative di chi effettua le ricerche e che faccia preferire utilizzare Google rispetto ad un altro strumento. Google è ormai, grazie a Pagerank, diventato colui che stabilisce il valore di ogni sito, colui che detta le leggi di internet, colui che incute timore e che fa venire mal di pancia a chi fa il mio lavoro ogni qual volta decide di tirare qualche scossone alle SERPS per chissà quale motivo di inuniformità dei datacenters o altri cavolacci suoi. Google è il capo di internet dunque, e noi siamo coloro che devono servire il padrone, dargli ciò che vuole e concorrere al rafforzamento della sua autorità. Chi non segue le sue regole è un bandito, un derelitto, qualcosa da evitare, con cui non fare affari. In poche parole Google è l’artefice di un vero e proprio terrorismo in rete e di una dittatura senza eguali. Grazie al dio/dittatore possiamo avere quello che cerchiamo, lui ce lo dà ed anche piuttosto bene, e noi in cambio lo acclamiamo, lo arricchiamo, sottostiamo ai suoi voleri e diventiamo anche Googlepatici. Pagerank e filtri vari sono la briglia con cui Google conduce ogni operatore nel settore, la frusta con cui ci punisce oppure la stella cometa che ci impone di seguire. Realmente tutto ciò è giusto? Realmente Google è l’unico modo di vivere il web? Realmente non c’è alternativa che seguire un robot con tante “o”? Pare proprio di no, aspettiamo che si crei qualche fronte di liberazione SEO.. o qualcosa di simile, o meglio, creiamolo!

Il Webmarketing

Definizione di Webmarketing: Il Webmarketing Consiste in quel processo che ha il fine di portare il proprio sito web ai primi posti delle SERPs (Search Engine Result Pages) di un motore di ricerca allo scopo di
-aumentare il numero di visitatori del sito,
-interessarli ai contenuti specifici,
-e trasformarli in acquirenti.

Per fare questo è necessario capire come funziona un motore di ricerca. Beh, prima di tutto bisogna dire che i motori di ricerca funzionano tutti allo sfruttando allo stesso modo ma con peculiarità diverse. E’ necessario anche asserire che il 90% delle ricerche effettuate su internet sfrutta Google ed è quindi di primaria importanza carpire il funzionamento di quest’ultimo. Per far comprendere l’importanza di Google basta dire che nella lingua inglese è nato un neologismo che rende bene l’idea della potenza e popolarità di questo straordinario strumento: “TO GOOGLE” in inglese significa “cercare su internet”!

Ecco come funziona:

Internet è composto da miliardi di pagine collegate tra loro da links (collegamenti ipertestuali) che abilitano la navigazione da una pagina ad un’altra o da una sezione ad un’altra. Il motore di ricerca, grazie a degli speciali robots e programmi detti spiders salta da una pagina all’altra seguendo i links e, ogni volta che incontra una pagina nuova, la registra, cioè ne fa una copia (copia cache) in un suo archivio (detto Database) e poi passa alle pagine successive. Facendo così il motore di ricerca ha un “doppione” di tutto quello che c’è in internet, nei suoi archivi. Quando un utente fa una ricerca il motore seleziona tutti quei documenti che centrano in qualche modo con i termini desiderati (che li contengono sostanzialmente in una o più parti) e scartano tutti gli altri documenti. In questo modo creano una selezione di documenti affini alla ricerca effettuata. Ora, fatto ciò, resta “solo” il compito di visualizzarli all’utente che ha effettuato la ricerca. La cosa interessante e discriminativa tra i diversi motori di ricerca è il procedimento con cui vengono ordinati nella pagina dei risultati questi documenti affini. Il motore di ricerca deve cercare di mettere al primo posto il risultato più pertinente ed importante per quella ricerca, al fine di soddisfare l’utente con i contenuti più esaurienti, andando poi a scemare restituendo comunque tutti i risultati ma in logico e meritocratico. Esaminiamo il procedimento con cui Google ordina questi risultati:

La forza degli algoritmi (procedimenti) di ordinamento di Google si fonda sul concetto di Pagerank. Basato sullo specifico carattere "democratico" del Web, PageRank sfrutta la vastissima rete di collegamenti associati alle singole pagine per determinarne il valore. In pratica Google interpreta un collegamento da una pagina A verso una pagina B come un "voto", un “giudizio positivo”, espresso da A nei confronti di B. Tuttavia, il motore, non si limita a calcolare il numero di voti, o collegamenti, assegnati a una pagina. Oltre ad effettuare questo calcolo Google prende in esame la pagina che ha assegnato il voto. I voti espressi da pagine "importanti" hanno più rilevanza e quindi contribuiscono a rendere "importanti" anche le pagine collegate.

In questo modo ogni pagine internet ha un valore di Pagerank ed in base a questo i risultati pertinenti vengono ordinati.

Chi fa Webmarketing e “Posizionamento” (SEO e SEM) deve fare in modo che la pagina internet da promuovere riceva quindi, in forza di quanto affermato in precedenza, tanti links da siti importanti e a tema, per far sì che questa passi ai primi posti nelle classifiche dei risultati visto che il sito che si troverà al primo posto sarà indiscutibilmente il più cliccato e che i risultati dalla 30° posizione in giù vengono esaminati, a livello statistico provato, solo nel 2% dei casi. I metodi e le tecniche per l’approvvigionamento dei links seguono però regole particolari, piuttosto complesse, che mirano ad evitare i tanti filtri anti spam che Google sguinzaglia in rete ed a creare una link popularity organica.

Ad esempio, il sito di un albergo ad Alassio che risulta nelle prime posizioni per le ricerche “hotel alassio”, “Alberghi Alassio”, “Sconti hotel Alassio” eccetera, avrà una fortissima visibilità e, se il sito sarà in grado di colpire l’utente, farà scaturire in maniera indiscutibile, diverse richieste di informazioni e sicuramente anche qualche prenotazione.

Siamo quindi giunti alla conclusione che la visibilità è tutto (o quasi) in internet e che il connubio di un sito visibile e che sappia catturare l’attenzione dell’utente è il miglior metodo per convertire la promozione online in guadagno vero e proprio attraverso la vendita dei propri prodotti e/o servizi.